Cento agenti in malattia e tre detenuti trasferiti in altro carcere: è l’esito delle rivolte al carcere di Santa Maria Capua Vetere scoppiate venerdì e proseguite sabato, per cui si sono feriti 8 agenti. I tre detenuti, tutti stranieri, promotori delle sommosse sono stati trasferiti in altre strutture penitenziarie campane. I disordini sono avvenuti al reparto “Danubio”, quello in cui sono reclusi, anche in isolamento, una cinquantina di detenuti cosiddetti “problematici” per l’ordinamento carcerario; “troppe teste calde insieme”, dice un agente che vuole mantenere l’anonimato.
Intanto, dopo la rivolta sono un centinaio gli agenti in servizio al carcere casertano – anche qualcuno dei 57 indagati per i presunti pestaggi di detenuti – che si sono messi in malattia a causa dello stress. Già ieri sera, in rinforzo, sono arrivati quasi un centinaio di agenti del Gom, il gruppo operativo mobile della penitenziaria. “Apprezziamo l’attenzione del Dap – dice il segretario regionale dell’Uspp, Ciro Auricchio – Aspettiamo ancora le scuse dei carabinieri per la mortificazione subita con l’identificazione dei nostri agenti davanti all’ingresso del carcere”.