Il 20 aprile doppio appuntamento: la nota degli allevatori bufalini

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Si è tenuta oggi alle ore 15 come annunciato la conferenza stampa del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino per illustrare le modalità con cui si svilupperà la giornata del 20 aprile in cui gli allevatori si sono dati un doppio appuntamento.

Gianni Fabbris è entrato nel merito del primo dei due appuntamenti: l’avvio della Indagine conoscitiva sullo stato della filiera bufalina in Regione Campania previsto alla ore 9.30 del 20 aprile (che sarà diffuso in diretta streaming dai canali social del movimento su facebook.com/altragricoltura eyoutube.com/iafueperlaterra oltre che direttamente dal sito del Senato). Nella Prima giornata dei lavori della Nona Commissione del Senato presieduta dal Senatore Luca De Carlo sarà udito il Portavoce del Coordinamento Unitario. “Non è un caso” ha sostenuto Gianni Fabbris “dal momento che l’avvio della Commissione di indagine è stata richiesta con forza proprio dal movimento degli allevatori in mobilitazione ormai da fine dicembre 2021. Lo sottolineiamo perchè abbiamo sentito dichiarazioni equivoche in questi giorni da parte di ambienti sindacali e imprenditoriali (a dire la verità una cordata di interessi e compromissioni sempre più smaccata intenta ad usare soldi e risorse per inquinare il dibattito ed a generare confusione). Dichiarazioni (come quelle rese dall’amministratore delegato di Filiera Italia, Scordamaglia, alla trasmissione Sette giorni in Parlamento) che tendono a trasformare il lavoro dei parlamentari in una passarella di promozione pubblicitaria del marchio della mozzarella di bufala nel tentativo evidente di sminuire e mistificare i risultati che il Movimento degli allevatori ha ottenuto: quello per cui, finalmente, le istituzioni (europee e nazionali) cominciano ad occuparsi di una questione tenuta nell’ombra da troppo tempo, ovvero del fallimento dei piani di eradicazione della brucella e della tbc che stanno mettendo a rischio la salute dei cittadini, il territorio, il patrimonio bufalino e le imprese L’indagine conoscitiva sarà per gli allevatori, al contrario, occasione per fare chiarezza e favorire che i cittadini/consumatori abbiano coscienza dei rischi che sta vivendo il comparto bufalino e la  filiera di produzione della mozzarella di bufala artigianale, oggi sempre più oggetto della speculazione industriale e commerciale. Vero è, al contrario, che Filiera Italia (la cordata di interessi industriali gestita da Coldiretti di cui è vicepresidente Cremonini e che vede nella sua compagine player industriali e commerciali del calibro degli industriali del latte e di McDonald) persegue un modello della mozzarella cui farebbe molto comodo liberarsi dell’impiccio dell’Area DOP. Forse il nostro è un sospetto ingeneroso, certo è che le dichiarazioni dell’Assessore Caputo e della Coldiretti che chiedono di allargare l’area DOP sono una inquietante coincidenza.”

Fabbris ha annunciato che nel sito di Altragricoltura, tutto il lavoro della Commissione di Indagine sarà documentato grazie al lavoro dell’Osservatorio sul Bufalo Mediterraneo Italiano (costituito dal Centro di Documentazione sulla Sovranità Alimentare e l’Agroecologia) a partire dalla prime pagine su cui è già stata caricata una importante sezione di Archivi e, in particolare, tutta la documentazione relativa al lavoro della Commissione di Inchiesta che si è svolta nella scorsa legislatura.

“Leggere quei documenti è inquietante. Invitiamo la stampa e tutti gli opinionisti a farsi una opinione esatta dalla lettura di quelle pagine. Inquietante, soprattutto, sono due circostante: la prima: la risoluzione finale adottata all’unanimità dai Senatori della scorsa legislatura raccoglie una serie di evidenti falsità proposte come certezze dagli esperti della Regione Campania uditi (in particolare sul fatto che la vaccinazione sarebbe stata illegale o che avrebbe provocato grandi danni alle imprese ed alla produzione di mozzarella come sul fatto che l’autocontrollo non sarebbe stato consentito dall’Europa).

La seconda: fra tutti gli esperti auditi nella scorsa legislatura, non vi è nessuno dei tanti tecnici, sindacalisti, uomini e donne di scienza, imprenditori, contrari alle scelte della Regione Campania. E’ evidente che la risoluzione finale è stata viziata dalle dichiarazioni interessate e di parte e che i senatori non  si sono potuti formare una idea compiuta e imparziale. Cosi come è evidente l’assurda situazione per cui, dopo aver adottato quell’atto che dichiara illegale e inefficace la vaccinazione, poi la Regione Campania, in realtà, ha adottato un Piano in cui sono previste la vaccinazione e l’autocontrollo. Ma non erano illegali?”.

Il Coordinamento esorta le istituzioni ad andare fino in fondo e ad ascoltare tutti, nel convincimento che la trasparenza sia uno dei presupposti fondamentali che fin qui sono mancati per riportare il confronto su un Piano utile a trovare le soluzioni.”

Nel mentre il Coordinamento continua nella sua azione volta a incalzare le istituzioni offrendo loro tutti gli elementi per assumere gli elementi utili alla necessaria azione di Riforma di un Piano la cui evidenza fallimentare è sempre più chiara, gli allevatori fanno un appello alla politica perchè “faccia presto e dia le risposte urgenti che non possono più aspettare tempi indefiniti”.

Pasquale D’Agostino (Presidente di Altragricoltura Nord Campania e componente del Coordinamento degli Allevatori) ha annunciato il secondo appuntamento di domani sera 20 aprile. Durante l’incontro che si terrà alle 19 presso la NCO, gli allevatori valuteranno le risposte che saranno arrivate alle loro richieste di incontro rivolte ai Ministri dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare, della Salute e degli Interni.

Forte e chiaro il loro appello “Non abbiamo più tempo. Bene il confronto con le istituzioni Europee e Nazionali da cui ci attendiamo un chiarimento utile a  capire come evitare ulteriori danni e come cambiare un Piano che fallimentare ma. nel mentre facciamo le diagnosi, il malato può venire meno. Occorrono gesti immediati. Abbiamo chiesto l’incontro per capire dai Ministri se ci siano le volontà di riportare il clima a trasparenze e su una base di fiducia si ricostruiscano le condizioni per trovare soluzioni condivise utile, finalmente, a risolvere i problemi della BRC e della TBC come la Regione non riesce a fare da oltre dieci anni. Per questo chiediamo un intervento urgente dal Governo chiamato, ora, a garantire la tutela delle soluzioni in Campania come ha saputo fare (appena qualche mese fa, nominando un Commissario per affrontare i problemi della peste suina nel Nord Italia.”

Il Coordinamento Unitario prenderà atto della decisione della riunione di domani sera in cui gli allevatori decideranno come e con quali forme torneranno in strada per sollecitare le risposte e, nel frattempo, rivolgono, anche, un ulteriore invito al Consiglio Regionale della Campania: “Fate presto. Avete avuto mesi di tempo per proportre i cambiamenti al Piano che sapete perfettamente sono necessari. Avevate l’impegno da novembre di Convocare le Commissione Quinta e Ottava per produrre gli atti necessari e sono passati invano sei mesi. Oggi prendiamo atto che, ancora una volta, avete rigettato la proposta di Aprire una Commissione di Inchiesta che vi ha proposto la Minoranza. Ringraziamo la Consiglierà Muscarà e gli altri  che la hanno proposta e siamo rammaricati e delusi del fatto che il Consiglio ancora una volta non ha trovato la forza di incamminarsi sulla via dell’unità ma, oggi, vi sollecitiamo a fare quello che dovete senza aspettare oltre. Il Presidente del Consiglio Regionale ha annunciato, che se non ci saranno risposte dalla Commissioni nella prossima seduta sarà all’Ordine del Giorno del Consiglio l’argomento. Noi, oggi, vi chiediamo di rispondere in tempi altrettanto rapidi di quelli che stiamo chiedendo al Governo Nazionale e, nel frattempo, mentre attendiamo, ci organizziamo per riprendere la mobilitazione nelle strade.”

FONTE: Comunicato Stampa Altragricoltura

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