Castel Volturno, sotto sequestro 10 strutture balneari abusive

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La Guardia di Finanza di Mondragone ha eseguito a Castel Volturno un provvedimento, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura locale, con il quale è stata disposta l’applicazione della misura cautelare del sequestro preventivo di 10 strutture balneari operanti, in modo abusivo, su un’area del demanio marittimo di circa 75.000 mq.

Secondo quanto emerso dalle indagini svolte dai finanzieri, i lidi balneari indagati, nel periodo da gennaio 2012 ad aprile 2021, avrebbero indebitamente sfruttato ingenti porzioni di spiagge del litorale domitio per i propri scopi imprenditoriali, in assenza di un valido titolo concessorio, omettendone in molti casi il versamento del relativo canone. Infatti, le concessioni originariamente concesse dall’Ente gestore sono risultate scadute e mai espressamente rinnovate o prorogate e, in taluni casi, addirittura revocate da anni da parte Comune di Castel Volturno. In particolare – riporta la Procura in una nota – nonostante i legali rappresentanti ed i titolari delle imprese gerenti gli stabilimenti balneari abbiano erroneamente fatto riferimento a talune disposizioni del legislatore nazionale ritenendo “tacitamente” valide le proprie concessioni, anche dopo la naturale scadenza, gli articolati approfondimenti normativi e giurisprudenziali eseguiti hanno fatto emergere un evidente contrasto rispetto ai principi del diritto europeo vigenti in materia. Ciò è stato confermato anche dallo stesso Comune che ha espressamente ritenuto non valide le concessioni esaminate, dichiarando che la proroga non può mai avvenire in modo automatico senza un atto espresso da parte dell’Amministrazione concedente. Infatti, come sostenuto dai giudici nazionali e comunitari, una tale procedura non consentirebbe di verificare la sussistenza delle condizioni di legge e la permanenza dei requisiti che hanno determinato il rilascio della concessione, violando i principi di libertà di stabilimento di non discriminazione e di tutela della concorrenza riconosciuti ad applicati da tutti i Paesi dell’Unione Europea. Pertanto, è stata ritenuta sussistente l’occupazione abusiva dell’area demaniale da parte dei lidi oggetto di indagine ed è stata richiesto il sequestro preventivo.

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