Genny Sangiuliano salva la Meloni a Roma, e pure Cerreto e Cangiano a Caserta. Ma per i due ora è il momento di “scetarsi dal suonno”.

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Sia ben chiaro, non è che vogliamo ascrivercene tutto il merito: ma sta di fatto che l’assenza del Ministro Gennaro Sangiuliano a Capua, come abbiamo già avuto modo di scrivere e commentare, ha disinnescato la bomba atomica che era già pronta a scoppiare. Ed ha tolto dall’imbarazzo politico ed istituzionale non solo il Governo di Giorgia Meloni, ma anche il Partito del Presidente del Consiglio, che qui a Caserta è troppo distratto da questioni interne a tal punto da non capire la gravità della presenza del Ministro della Cultura al Museo Campano,
ricettacolo di inciuci politici, strani rapporti interpersonali e luogo in forte odore di camorra.
Forse però il simpatico Gimmi Cangiano, che qui rappresenta l’Antimafia e a Roma siede in Commissione Cultura, è stato troppo distratto da questioni sentimentali , e non ha pensato di avvisare per tempo Sangiulano che dinanzi a certi inviti, è quantomeno opportuno sincerarsi da dove provengono e perché, prima di arrischiarsi a venire laddove c’è uno che di cognome fa Schiavone e che appartiene alla famiglia casalese dei Sandokan. Laddove la commistione con la camorra non la raccontiamo noi, ma la racconta la relazione dettagliata semestrale della DIA. E forse l’ossequioso Marco Cerreto si è svegliato dal sonno dei giusti e
si è reso conto che se continua ad avere rapporti con il duo Magliocca-Zannini, non si deve poi chiedere meravigliato perché non tutti lo vorrebbero ancora alla guida del Partito casertano. Eh già! Perché dopo un tesseramento così importante nei numeri, ora è tempo di congressi, e gli animi di molti sono già caldi e pronti alla scalata al vertice. Ma questa è un’altra storia che ci conserviamo per un’altra puntata. Resta il fatto che a Cerreto consigliamo di prendere seriamente e politicamente le distanze, come pur pare stia già facendo, da quel cerchio magico di imbrogli, gare falsate e concorsi pilotati che è diventata la Provincia a guida Magliocca.
A Cangiano invece, che invidiamo profondamente per le sue frequentazioni romane, il consiglio è quello di pensare meglio al futuro di questa Provincia e meno alle sue questioni sentimentali. Perchè ha dimostrato che quando vuole, il suo ruolo di Deputato lo sa svolgere, e anche piuttosto bene.
C’è ancora possibilità di riscatto: questa parte della Campania è ricchissima di storia da vedere e da conoscere ben al di là e ben al di fuori del Museo Campano.
Cangiano e Cerreto: sentite a noi! A Sangiuliano convincetelo e portatelo in giro per i vicoli dei borghi e dei paesini che nessuno conosce ma che sono testimonianza di storia a cielo aperto. Se possibilità di rinascita per questa Provincia esiste, deve partire da qui. Dalla gente comune e dai posti dimenticati. Fuori dai palazzi dove siedono Magliocca Zannini Bosco e l’allegra combriccola di chi oggi rappresenta la perdizione assoluta. Forse così glielo fate veramente un “pacco” alla camorra emergente degli imprenditori rampanti e dei colletti bianchi.
Ci daranno ascolto, i nostri eroi?
Lo scopriremo solo vivendo.

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