Pronta nuova mobilitazione degli allevatori bufalini

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“C’è un tempo per seminare, un tempo per curare il campo e un tempo per raccogliere. Ora è il tempo di preparare la raccolta estirpando la gramigna che impedisce il raccolto buono” con questa metafora, Gianni Fabbris,a nome del Coordinamento Unitario in Difesa del Patrimonio Bufalino annuncia la ripresa della mobilitazione dopo che nelle settimane dopo il risultato elettorale, il movimento, attendendo che la politica compisse gli atti necessari a dare forma alla gestione della nuova legislatura, si è concentrato nell’attrezzarsi al meglio sul piano organizzativo per trovarsi nella migliore condizione per portare a casa l’unico risultato accettabile per gli allevatori e le comunità coinvolte: il ritiro del Piano fallimentare voluto dalla delibera 104/2022 e la messa in campo di un piano che realmente risolva i problemi e rilanci la filiera bufalina.

“Gli allevatori in questi mesi non hanno impedito con le mitragliatrici ai funzionari della Regione di entrare nelle aziende. Al contrario, la Regione ha fatto quello che ha voluto attuando il piano che hanno scritto irresponsabilmente gli incaricati di fiducia del Presidente De Luca. O meglio, hanno applicato quello che hanno scelto di applicare di quel piano dovendo fare spesso i conti con norme e misure inapplicabili e cervellotiche scritte senza cognizione. Ora è il tempo di dare conto. E il conto è scritto a chiare lettere nei numeri che stanno emergendo e di cui daremo conto in conferenza stampa. In applicazione solo nella provincia di Caserta di una legge che avrebbe dovuto essere regionale, le aziende stanno sopportando spese assurde in misure che non funzionano, il numero di animali abbattuti dall’inizio dell’anno è impressionantemente aumentato … ma intanto i focolai aumentano e la brucella e la tbc si estendono. Le aziende allevatrici sono allo stremo. Gli unici che sono ingrassati in questi mesi sono sempre gli stessi speculatori e gli irresponsabili” ha dichiarato Gianni Fabbris sottolineando: “Di fronte a questo fallimento (ben più grave di quello degli anni precedenti), la giunta regionale si faccia una ragione: se non si interrompe immediatamente il massacro, saremo un fiume in piena. E non ha alcun senso che il Commissario Cortellessa rivendichi quanti animali siano stati vaccinati (ci mancherebbe che non lo fossero, in realtà sempre meno di quanti dovrebbero essere). La vaccinazione, che pure noi abbiamo sempre chiesto e che andrebbe implementata in ben altre condizioni e con ben altre procedure, non è il problema e senza un piano coerente non è la soluzione, come è sempre più evidente dai risultati.”-

“La verità è che quel piano, come abbiamo detto fin dal primo momento è inapplicabile e non risolve ma aggrava la situazione. Siamo stati facili profeti e, purtroppo, comincia ad essere sempre più evidente che in realtà non è stato scritto per risolvere i problemi ma per far chiudere le aziende di una intera provincia , cancellando un intero patrimonio e la ricchezza per tutto il territorio”

Venerdi 5 novembre alle 11 presso la NCO di Casal di Principe il Coordinamento annuncia la Conferenza Stampa per divulgare il documento inviato ai consiglieri regionali che il 7 di novembre sono convocati in Consiglio Regionale su proposta dei gruppi consigliari di minoranza. 

In conferenza stampa, oltre che il documento inviato ai consiglieri con le proposte e le richieste aggiornate, verrà annunciato come il Movimento intende raggiungere gli obiettivi.

FONTE: Comunicato Altragricoltura

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