Santa Maria Capua Vetere, la figlia di un detenuto coinvolto nelle violenze in carcere: “Chiediamo giustizia”

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I fatti avvenuti all’interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere sono tutt’ora al vaglio della magistratura, ma c’è chi chiede giustizia per quanto avvenuto.

L’Agenzia ANSA riporta le parole di Antonella Cacace, la figlia di Vincenzo, detenuto coinvolto nelle violenze dell’aprile 2020: “Quanto è avvenuto a mio padre è noto a tutti, ha subito violenze mentre era su una sedia a rotelle. Mio padre ha sbagliato nella vita, ma non aveva diritto di subire quanto ha subito. Per gli abusi ha subito uno stress post traumatico, chiediamo giustizia per lui e gli altri detenuti che sono stati picchiati. Nelle sue condizioni ha combattuto tanto, denunciando e parlando con i giornalisti. Fino a quando era in cella non ci ha mai stato detto cosa era avvenuto. Quanto ha subito gli è rimasto impresso, non riusciva più a dormire e spesso si svegliava dicendo ‘appuntato accendi la luce, fammi questo o quell’altro’”.

Antonella insieme alla madre ed il fratello – prosegue l’articolo – si è presentata in data odierna al maxi processo relativo ai fatti di aprile 2020, costituendosi parte civile.

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