“Accade a Caserta, in un freddo pomeriggio di inizio Dicembre. Accade a Caserta, in Via Fleming, che qualcuno in possesso di un’arma decide di usarla contro un povero gatto randagio”, scrive Alessandra Pratticò, dell’associazione che si occupa dei randagi “Nati Liberi” di Caserta.
“L’animale aveva mangiato da poco, forse proprio dalle mani del suo assassino. L’uomo con la pistola ha sparato a distanza ravvicinata, all’altezza dell’ascella sinistra. Il gatto era buonissimo, chissà se lo ha tenuto per la collottola mentre lo uccideva. Il foro era piccolo, la fuoriuscita di sangue minima, nessun foro di uscita”, spiega la volontaria.
“Ringrazio il dr. Ruggiero dell’asl di Caserta per aver attivato il soccorso, ringrazio il Dr. Tommaso Tranquillo, direttore sanitario del canile municipale, che, come sempre, ha tentato tutto il possibile per salvarlo. L’emorragia interna era copiosa. Il gatto è deceduto in ambulatorio”.
“Esiste un LEGAME tra la violenza sugli animali e la pericolosità sociale delle persone. Esiste un LEGAME tra la violenza sugli animali e la violenza domestica. Oggi sappiamo che a Caserta, in Via Fleming, esiste un soggetto in possesso di un’arma, capace di usarla contro un gatto e contro qualsiasi cosa lo infastidisca. Riflettiamo”, conclude la volontaria di “Nati Liberi”.