I Militari della Stazione Carabinieri Forestale di Castel Volturno (CE), coadiuvati da Medici Veterinari dell’A.S.L. di Caserta e da tecnici dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Mezzogiorno di Portici (NA), hanno effettuato una verifica congiunta presso l’allevamento bufalino, sito in comune di Grazzanise (CE), alla via Pizzo Torre, di proprietà di due fratelli, condotto in promiscuità.
L’azienda si è presentata in pessime condizioni ambientali e da un’attenta ricognizione dell’intera struttura e sue pertinenze si è accertato: la presenza di una vasca in c.a. colma di effluenti zootecnici; la presenza di un “lagone abusivo” della estensione di circa 300mq, sprovvisto di titoli autorizzativi e di relazione geologica attestante la tenuta idraulica della stessa, nonché privo del fosso di guardia perimetrale idoneo ad evitare l’eventuale tracimazione degli effluenti zootecnici, con apertura su di un lato con pendenza e tracimazione di effluenti nel canale perimetrale; che le acque di lavaggio della sala latte e del piazzale vengono convogliate per gravità direttamente nel canale perimetrale dell’azienda; la presenza di cumuli di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi caratterizzati da carcasse di animali, imballaggi, plastica, pneumatici, legno, ferro, olii esausti, veicoli e mezzi agricoli fuori uso, lamiere, onduline di fibrocemento etc., abbandonati indistintamente sul suolo nudo, all’interno del corpo aziendale.
Sebbene richiesta, i titolari non hanno esibito, la seguente documentazione ambientale obbligatoria: regime di comunicazione al Comune della gestione degli effluenti zootecnica – aree interessate dallo spandimento degli effluenti zootecnici – Comunicazione al comune di spandimento liquami zootecnici – Piano di Utilizzazione Agronomica – registri delle utilizzazioni agronomiche – titoli di godimento dei terreni interessati dalle utilizzazioni agronomiche. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, la parte non ha esibito alcun contratto di convenzione con ditta specializzata, tantomeno ha esibito Formulari di Identificazione Rifiuti e registro di carico e scarico rifiuti.
Il personale dell’I.Z.S.M., ha campionato le acque provenienti dal lagone e dirette nel fosso di scolo, evidenziando la presenza di liquami nel canale perimetrale. Pertanto, i predetti militari, ritenute integrate l’ipotesi di reato di: inquinamento ambientale; gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi per abbandono o deposito incontrollato; “utilizzazione agronomica” di effluenti di allevamento al di fuori dei casi previsti dalla normativa vigente; interventi modificativi dello stato dei luoghi e della destinazione d’uso eseguiti in assenza di permesso di costruire, hanno proceduto al sequestro giudiziario dell’intero complesso aziendale e sue pertinenze, con facoltà d’uso per il governo degli animali, deferendo in stato di libertà entrambi i fratelli titolari dell’allevamento, per i predetti reati. Il personale A.S.L., per quanto di propria competenza, ha disposto contestualmente anche il sequestro amministrativo e sanitario dell’intera struttura con interdizione al conferimento del latte.