Stamattina il Garante Regionale dei detenuti Samuele Ciambriello e la Garante Provinciale Emanuela Belcuore sono stati ricevuti dal Prefetto della città di Caserta Raffaele Ruberto e dal capo del Gabinetto, per esplicare le criticità delle carceri del casertano in periodo Covid-19. Gli stessi hanno consegnato al Prefetto sia le proposte dei garanti regionali e locali di modifica del decreto Ristori in materia di carcere, sia l’invito al parlamento per l’indulto.
I Garanti hanno portato all’attenzione del Prefetto i problemi strutturali, quali la rete idrica ancora non potabile e la linea telefonica carente, per l’istituto di Santa Maria Capua Vetere, per la casa lavoro di Aversa, unica casa lavoro della Campania dove i ristretti non lavorano, i problemi organizzativi e sanitari legati all’emergenza pandemia anche per le altre carceri di Arienzo e Carinola. La mancanza di prodotti per sanificare le celle, una maggiore attenzione all’igiene personale e un contatto più frequente tramite videochiamate e telefonate sono le richieste dei reclusi. Intanto negli istituti penitenziari del casertano sono una decina di contagiati tra i detenuti e cinquanta circa tra agenti di polizia penitenziaria, amministrativi ed area sanitaria.
Ruberto, vista la situazione critica che attanaglia i reclusi casertani scriverà alle istituzioni governative per rappresentare le problematiche affinché si riesca a trovare una soluzione in merito. I garanti continuano a monitorare la situazione delle carceri che in queste ore diventa sempre più problematica. Attualmente i detenuti in provincia di Caserta sono 935 a Santa Maria Capua Vetere, 337 a Carinola, 123 ad Aversa e 57 ad Arienzo.
Per il garante campano Ciambriello e quello casertano Belcuore: “La politica ai vari livelli deve fare scelte coraggiose e giuste. Il diritto alla salute, alla vita vale anche per i detenuti. Il Parlamento e il Governo devono mettere in campo risposte concrete, il carcere non va rimosso”.